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sabato 2 aprile 2011

Il grottesco arriva anche in Parlamento!


Gli ultimi giorni di marzo sono stati i più grotteschi che io abbia mai visto in vita mia. La questione immigrazione, il tira e molla tra regioni e governo, la guerra e tutto i problemi ad essa connessa. Si sta assistendo ad uno spettacolo grottesco (nel vero senso gaddiano) che ha portato il nostro Paese ad ingigantire ancor di più la sfiducia che le altre nazioni hanno nei nostri confronti. Un governo paralizzato è il nostro che, per una serie di motivazioni (che tutti sapranno), non riesce a fare il suo lavoro; un partito di governo che è paralizzato da continue tensioni al suo interno che minacciano lo scioglimento; una opposizione che parla di "battaglia" come se fossimo ancora ai tempi del fascismo; un popolo che osserva piangendo per lo sconforto e ridendo per l'assurdità di tutto ciò. Per di più gli ultimissimi giorni di marzo sono stati segnati da uno scenario che spezza le braccia al più volenteroso dei politici. Saprete tutti di cosa sto parlando: la rissa che c'è stata in Parlamento e all'esterno. Uno spettacolo che fa ridere molti nostri vicini. La trama, che incarna tutti i canoni del teatro dell'assurdo, è semplice: un ministro che insulta i suoi oppositori e fa tramontare (forse) un progetto a cui il suo "capo" teneva molto, facendolo infuriare; una rissa tra rivali di partito; le solite diatribe tra opposizioni; un Presidente della Camera dei Deputati che viene "linciato" dai suoi ex alleati; una parlamentare che aizza, come la cattiva di ogni racconto, il ministro contro la folla di manifestanti, i quali a loro volta si destreggiano in un lancio di monetine. Troviamo tutti i presupposti di questo spettacolo grottesco. Uno scenario veramente disarmante peggio delle migliori opere di Beckett o di Kafka. A pagare i conti di questo disastro siamo noi cittadini che disarmati attendiamo, come in Aspettando Godot di Beckett, il nostro Godot che ci porterà un po di serenità e di stabilità. Intanto non ci resta che piangere e ogni tanto ridere per alleviare la disperazione.


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