mercoledì 6 aprile 2011
I desaparecidos: i fantasmi del Sud America
Nessuno ne parla sia per l'oscurità dei fatti sia perchè argomenti troppo scomodi. Sono i fantasmi del Sud America, i Desaparecidos che in spagnolo significa "persona scomparsa". Infatti il Conadep (Commissione nazionale sulle persone scomparse) ha calcolato che fra il 1976 - 1983 sono scomparsi 300.000 dissidenti dei regimi cileni e argentini. Una faccenda poco chiara che grazie agli sforzi dei parenti e degli organi sovranazionali si sta chiarendo poco a poco. Iniziamo dall'inizio a raccontare questa storia vergognosa.
Tutto cominciò con la salita al potere in Cile del generale Augusto Pinochet nel 1973 il quale attraverso un Golpe mise fine al governo socialista di Allende che segnò l'inizio di questa strage. Non è sicuro, ma è molto probabile che dietro a Pinochet ci sia stato la mano degli Usa i quali avevano certamente paura che un possibile governo comunista venissi alla luce con Allende (Operazione Condor). L'ascesa del generale provocò un grande clamore in tutto il paese che porto la nuova dittatura a reprimerlo. Furono arrestati tutti i dissidenti scesi in piazza e furono esposti nello stadio di Santiago del Cile. Le foto dei carcerati esposti come trofei di guerra fecero il giro del mondo e causarono forti critiche al nuovo governo nero. Gli anni successivi dal 1973 al 1976 il mondo non seppe mai che fine facessero i dissidenti. Nessuno sapeva degli arresti e delle modalità brutali (che possono essere paragonate a quelle naziste e comuniste). I dissidenti venivano arrestati o meglio rapiti nel cuore della notte da squadre di militari in borghese che viaggiavano su Ford Falcon Verdi senza targa che in breve divennero simbolo di paura specie in Argentina. A questo punto i "criminali" venivano portati in luoghi segreti, come il centro di addestramento della Marina Militare ESMA a Buenos Aires, centri e carceri, la cui vera funzione si scoprì solo dopo molti anni. Qui i prigionieri erano torturati e seviziati: scariche elettriche e mutilazioni erano all'ordine del giorno. Che fine facevano poi i dissidenti? La risposta è ovvia: venivano uccisi e i loro corpi occultati, ma come? Anche a questa domanda si può rispondere facilmente: Voli della Morte. I prigionieri venivano sedati e gettati in volo nell'Oceano Pacifico o Atlantico con il petto squarciato per attirare gli squali: un sistema di occultamento molto efficacie! Questa strage andò avanti per anni e i regimi Sud Americani riuscirono ottimamente a nascondere il tutto. Non tutto però filò liscio: nel 1976 avvenne un episodio che mise in luce i sistemi di repressione. L'evento in questione ci fu in Cile nel 1976 ed è noto con il nome di "La notte delle matite spezzate". A La Plata scoppiò una protesta studentesca contro il regime di Pinochet. Durante la notte la polizia arrestò otto studenti ritenuti i capi della rivolte che naturalmente scomparvero senza traccia. Insieme a costoro vennero arrestati e uccisi altri giovani, tutti minorenni. Il Conadep ha stimato che furono uccisi circa 238 studenti. Era chiaro ormai cosa accadeva in questi paesi. Da questo momento in poi la verità venne a galla!
Nel 1983 dopo la caduta del regime argentino di Videla, il neopresidente Raul Alfonsine creò il Conadep, una commissione di inchiesta sulle stragi del ex governo militare che portò alla condanna di un gran numero di ex militari. Il contributo più grande che il Conadep diede al mondo intero fu il rapporto Nunca mas (Mai più), in cui si diedero le prime dritte su questa vicenda e che fecero da trampolino di lancio per le successive inchieste. In Cile la caduta di Pinochet portò le madri dei Desaparecidos a organizzarsi nel movimento Madri di Plaza de Mayo che ancora oggi chiedono chiarimenti e giustizia. I fantasmi però non si fermeranno e perseguiteranno ancora coloro che fino adesso sono sfuggiti alla giustizia.
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